Commento
Carissimi nel Signore,
siamo giunti alla Quarta Domenica del tempo di Pasqua ed alla prima domenica del Mese di Maggio, quella in cui tradizionalmente era dedicata al festeggiamento degli Anniversari di Matrimonio.
E’ anche la domenica del Buon Pastore quella in cui la Chiesa ci invita a pregare per le vocazioni di speciale consacrazione.
Mettiamoci allora alla scuola del Buon Pastore contempliamo la sua persona nelle sue azioni.
Innanzitutto, entra dalla porta: il Signore Gesù è schietto, sincero e soprattutto fa lui per primo quello che chiede e quello che dice, non conosce sotterfugi e doppiezze.
Chiama ciascuno per nome: il Signore ci conosce e ci ama singolarmente, conosce la nostra storia così come si è dipanata anno dopo anno con le nostre gioie e i nostri fallimenti, i nostri progetti e le nostre paure, le nostre generosità, ma anche le nostre chiusure.
Conduce fuori: il Signore vuole che la nostra vita di fede non sia un comodo cuscino su cui crogiolarsi nella pigrizia, ma semmai un impegno, un dono, uno spendersi per gli altri e per il mondo, collaborando all’incessante opera creatrice del Padre
Cammina davanti: è il Signore ad aprirci la strada, l’armiamoci e partite non fa parte dello stile del Signore. Dall’incarnazione, alla nascita nella povertà di Betlemme, alla morte in Croce la vita del Signore Gesù è stata un condividere pienamente e realmente la nostra vita umana in tutte le sue sfaccettature ed esperienze.
Se la persona del buon pastore ha queste caratteristiche capiamo perché sia necessario pregare incessantemente per le vocazioni di speciale consacrazione: di fronte a qualcosa di tanto alto e santo non si può che essere piccoli ed inadeguati, bisognosi del continuo sostegno della preghiera del popolo di Dio in una reciproca opera di santificazione.
Qual è allora la risposta dei credenti a questo amore totale ed incondizionato? l’ascolto, la docilità e la capacità di discernimento delle persone, dei tempi e delle circostanze.
Sono queste virtù oggi non così diffuse: se guardiamo i dibattiti televisivi sono un fiume di parole che cadono nel vuoto seppellendo l’altro che peraltro non si vuole ascoltare, un dialogo tra sordi molto spesso becero e volgare.
Anche la docilità non è oggi una virtù facilmente spendibile: si deve sempre e comunque primeggiare, avere ragione ad ogni costo.
Il discernimento poi, è una merce tanto rara, ci si affida alle idee più vaghe e peregrine, mandando all’aria sapienze secolari che hanno dato frutti preziosi di bene. Difficilmente ci prendiamo la fatica di leggere i segni dei tempi attraverso i quali il Signore ci parla, ci richiama. Anche segni
grandi e terribili come la situazione che stiamo vivendo corrono il rischio di
passare inascoltati ed essere dimenticati nel giro di un attimo, senza
chiamarci a convertire le scelte sbagliate della nostra vita e della nostra
civiltà. Tutto passa e nessuno ha il coraggio di mettere se stesso o l’altro di
fronte al proprio errore in questo modo non ci si concede mai la possibilità
di correggersi.
Chiediamo allora a Gesù Buon Pastore che ci ama e ci conduce di poter
crescere nella capacità di ascolto, nella docilità e nel discernimento.
Buona domenica, buona settimana e un augurio e una preghiera speciale
alle coppie che festeggiano il loro Anniversario di Matrimonio con affetto,
d. Massimo